Giulia Martella

Dott.ssa Giulia Martella

Biologa nutrizionista

Il mio compito non è solo quello di stilare piani alimentari, ma soprattutto educare i miei pazienti, adulti e bambini, ad avere delle corrette abitudini alimentari per aiutarli a rimanere in salute e farli sentire bene con sé stessi.

A proposito di rapporto con il cibo e il proprio corpo oggi vorrei parlarvi dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) che sempre più spesso interessano bambini e bambine al di sotto dei 15 anni. Questa tipologia di disturbi rappresenta delle sindromi psichiatriche caratterizzate da un persistente disturbo dell’alimentazione o da comportamenti connessi all’alimentazione che determinano un alterato consumo di cibo e che danneggiano significativamente la salute fisica e/o il funzionamento psicosociale.

I bambini e gli adolescenti affrontano nel corso della loro crescita un periodo di cambiamenti, soprattutto fisici, che molto spesso possono portare a sentirsi a disagio con il proprio fisico. Un disagio che viene accentuato dal “mito della perfezione” imposto continuamente dai social network o dai mass media che propongono modelli di bellezza sempre più perfetti, quasi irraggiungibili, attraverso cui passa l’accettazione sociale. I ragazzi e le ragazze arrivano a credere che il loro corpo sia il loro bigliettino da visita, grazie al quale possono avere più o meno amici, più o meno successo nella vita, grazie al quale potranno essere più o meno felici.

Ecco quindi che il cibo diventa il mezzo con il quale possono controllare il proprio peso e l’immagine corporea. A questo disagio si possono sommare le difficoltà dell’ambiente familiare o socio-economiche oppure difficoltà di apprendimento, che rendono il bambino o l’adolescente ancora più fragile.

Tra i DCA sicuramente i più conosciuti sono l’Anoressia nervosa, la Bulimia nervosa e il Disturbo da alimentazione incontrollata. Essendo dei disturbi che purtroppo registrano di anno in anno numeri in aumento (solo nel 2020 si è registrato un aumento del 30%) si sono venuti definendo anche altri quadri che rientrano in questa classe di disturbi, come ad esempio:

  • Pica è l’ingestione abituale, per almeno un mese, di sostanze non nutrienti e/o considerate non alimentari come carta, terra, feci, ghiaccio, etc.
  • Mericismo o disturbo da ruminazione è l’abitudine, che dura da almeno un mese, di rigurgitare il cibo deglutito per poi masticarlo e deglutirlo di nuovo o sputarlo.
  • Picky-fussy eating è mangiare troppo poco in modo schizzinoso e capriccioso scartando continuamente i cibi.
  • Food neophobia è l’evitamento fobico di qualsiasi alimento nuovo.
  • Disturbo di assunzione di cibo evitante/restrittivo, è caratterizzato dall’evitare di mangiare cibo o dal limitare l’assunzione di cibo perché si perde interesse nel mangiare o perché si teme che il mangiare possa portare a conseguenze dannose come soffocamento o vomito.

Come comportarsi di fronte a situazioni del genere? Il mio consiglio è essere attenti al rapporto che vostro figlio o vostra figlia ha nei confronti del cibo e del proprio corpo. Sfatare il “mito della perfezione” all’interno delle mura domestiche è il primo step nella presa di coscienza del bambino o dell’adolescente per capire che il suo valore non si misura in base a un numero sulla bilancia o alla taglia dei pantaloni.

È importante anche proporre un’ampia scelta alimentare, con alimenti nuovi o preparati in modo differente, per far conoscere gusti e sapori nuovi. Nel caso in cui comincino ad emergere le prime avvisaglie di un disagio nei confronti del cibo o nel controllo di questo, consiglio di intraprendere un percorso di educazione nutrizionale per “smontare” tutti quei falsi miti proposti da fonti poco attendibili, per dissolvere le fobie nei confronti di determinati alimenti e, qualora fosse necessario, avvalersi anche del supporto di uno psicologo.

“LA FELICITA’ NON HA PESO”