Nella GIORNATA NAZIONALE DEI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE parliamo di quei disturbi che insorgono nei primi anni del bambino.
L’esperienza alimentare è la prima forma di contatto del neonato con il mondo esterno e una delle sue prime forme di dipendenza dall’adulto che si prende cura di lui, divenendo uno dei principali organizzatori psichici e relazionali per lo sviluppo del soggetto nell’infanzia.
Quando l’insorgenza dei disturbi alimentari è molto precoce, si riscontra una relazione madre-bambino disfunzionale nella regolazione emotivo-affettiva e nelle modalità di attaccamento.
e modalità di accudimento, in accordo o meno con i bisogni del bambino, determinano, infatti, la qualità delle sue sensazioni corporee. Se in accordo, il bambino struttura un senso di fiducia nella possibilità di soddisfare le sue sensazioni di fame; se inadeguate, nel bambino prevale un senso di spaesamento e di non sintonia tra i suoi bisogni e le risposte che gli arrivano dall’esterno, determinando delle reazioni difensive e compensatorie, tanto più patologiche quanto più è precoce la necessità di attivarle. Solitamente tali difficoltà si risolvono spontaneamente e lo sviluppo riprende il suo corso armonioso. Altre volte, invece, si assiste all’emergere di un vero e proprio disturbo alimentare.
Un rapporto sereno con il cibo si costruisce anche educando al gusto e alla sperimentazione curiosa. La diffidenza mostrata naturalmente verso certi alimenti, per esempio, può essere progressivamente superata proponendo assaggi diversi e facendo sperimentare nuovi modi di preparare il cibo, che possono creare sapori differenti e più graditi. Far accostare bambine e bambini alla preparazione delle pietanze, inoltre, potrebbe essere una strada per migliorare il loro rapporto con gli alimenti “difficili”.
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Dott.ssa Giulia Martella – Biologa nutrizionista