Molto spesso può capitare di sentire genitori dire che il proprio figlio “cammina sempre in punta di piedi” ma di cosa si tratta?
Camminare sulle punte è una condizione molto comune nei bambini, soprattutto nelle prime fasi della deambulazione, tipicamente intorno ai 2-3 anni. Questo tipo di deambulazione è definita anche “toe-walking” o “andatura danzante”.
DI COSA SI TRATTA?
Più precisamente, con questo termine si vuole indicare uno schema del passo, in cui il carico viene concentrato prevalentemente o esclusivamente sulla parte anteriore del piede (avampiede/dita), mentre la parte posteriore del piede (retropiede) riceve il carico in quantità limitata, o non lo riceve affatto.
Per alcune famiglie, camminare sulle punte può essere semplicemente un problema estetico, mentre in alcuni casi può essere correlato a dolore al piede o alla caviglia, aumento del dispendio energetico con sviluppo di anomalie compensative dell’andatura o disagio psicologico per il bambino o la famiglia.
QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DEL TOE-WALKING?
- In tale andatura sono coinvolti entrambe gli arti inferiori in modo piuttosto simmetrico; in caso contrario si parlerebbe di piede equino, il quale può colpire un solo arto. Nel caso del piede equino (o equinismo)ci troviamo di fronte a una patologia causata da una retrazione del tendine d’Achille.
- La tendenza all’andatura in toe-walking è piuttosto frequente nei bambini piccoli, nella fase iniziale della deambulazione autonoma. Generalmente tali bimbi alternano momenti in cui è possibile l’appoggio del tallone al suolo, a momenti in cui il carico avviene solamente sull’avampiede.
- Questo tipo di deambulazione si riduce progressivamente con la crescita fino ad arrivare a uno schema del passo normale, generalmente entro l’età di 2-7 anni, a volte leggermente più tardi.
PERCHÉ IL BAMBINO CAMMINA SULLE PUNTE?
È bene chiarire subito che spesso questa condizione non ha una causa precisa. Nella maggior parte dei bambini, è semplicemente una modalità di cammino che consente loro di muoversi più velocemente, spostando il proprio peso in avanti e avendo meno necessità di piegare e sollevare le gambe. Si tratta di un modo per camminare più velocemente “facendo meno fatica”.
A volte questa modalità è legata all’uso del girello: in questo caso, infatti, il bambino impara a muoversi più velocemente dandosi una spinta sulle punte.
QUANDO SERVE UNA VALUTAZIONE DA PARTE DI UN ORTOPEDICO PEDIATRICO?
Gli elementi che rendono opportuna una valutazione ortopedica pediatrica, possono essere:
- deambulazione sulle punte che perdura nel tempo;
- associazione ad altri disturbi deambulatori;
- patologie associate (patologie neurologiche, autismo, disturbi dell’apprendimento);
- equinismo irriducibile o parzialmente riducibile (quando cioè non è possibile per il bambino appoggiare il tallone a terra o quando ci riesce solo parzialmente).
CONSIGLI E RIMEDI PER IL “TOE-WALKING”
A causa delle labili capacità attentive dei bambini, durante quest’età, non sarebbe efficace invitare verbalmente il bambino a camminare poggiando il tallone, poiché poi tornerebbe in un breve tempo a camminare in punta.
Pertanto in questi casi si cerca di favorire il completo appoggio del piede da parte del bambino, attraverso diverse strategie:
- eliminare l’uso del girello(se ancora utilizzato):
- camminare a piedi scalzi non appena possibile (ad esempio in casa);
- camminare “marciando”;
- camminare con i piedi appoggiati su quelli di un adulto.
In conclusione se il tuo bambino cammina sulle punte, ti consigliamo di rivolgerti innanzitutto al tuo pediatra di fiducia che potrà valutare se si tratti di una normale fase di sviluppo o se vi sia la necessità di una valutazione specialistica da parte di un ortopedico pediatrico.